
Protocollo Mc Cullogh
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Da Wikipedìa:
l Manifesto di Ventotene – che aveva come titolo originale Per un’Europa libera e unita. Progetto d’un manifesto – è un documento per la promozione dell’unità politica europea scritto da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi (con il contributo di Eugenio Colorni) nel 1941 durante il periodo di confino presso l’isola di Ventotene, nel mar Tirreno, per poi essere pubblicato da Eugenio Colorni, che ne scrisse personalmente la prefazione. È oggi considerato uno dei testi fondanti dell’Unione europea.Pubblico integralmente il manifesto di Ventotene (non capisco perchè tanto acclamato…) affinchè tutti noi prendiamo atto che non si tratta di complotti, fake news o amenità che disturbano la narrativa ma di vere e proprie decisioni politiche, economiche e ideologiche con l’unico obbiettivo di creare le condizioni per un ‘colpo di stato internazionale’ di stampo socialista, in barba a ogni risultato elettorale. E’ compito nostro di difendere la democrazia da questi attacchi e da quelli che arrivano attraverso l’uso errato del termine accoglienza. Fino a prova contraria accoglienza è l’azione e il modo di ricevere un visitatore o un ospite. Visitatore (guest). E’ curioso perchè in informatica in sistemi seri come Unix/Linux o Plan9 l’utente guest non ha pressochè alcun diritto di cambiamento della struttura del sistema ma può conviverci e utilizzarlo proficuamente! Un esempio tecnologico di accoglienza! Ora passiamo alla definizione di invasione. Il Treccani come secondo significato (il primo riguarda esclusivamente la guerra) propone:
[…] 2. Con riferimento soprattutto alla storia medievale, la penetrazione in un territorio di popoli che migrano in cerca di nuove sedi: le i. barbariche; l’i. degli Unni, o di Attila; l’i. della Spagna da parte dei Vandali; l’i. longobarda, in Italia. c.. Irruzione violenta o arbitraria di persone in un luogo: […]Quando qualcuno, ospite, non sta più alle regole di casa mia pretendendo di cambiarle e impormele, a casa mia ripeto, non è più gradito. Se per qualcuno funziona diversamente si faccia sentire… Allego inoltre un’immagine del quotidiano La Verità che svela, con frasi citate dallo stesso manifesto socialista, la vera identità di questi personaggi.
Dott. Urb. Giacomo Calearo
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Fonte: Il Paragone
di Giaanluigi Paragone
In questi giorni siamo inondati di sigIe, organismi, agenzie intergovernative di cooperazione e sviluppo, tribunali internazionali: tutte sovrastrutture che dall’anonimato o quasi diventano primi attori per il solo fatto di essere stati osservati speciali dal “fronte dei cattivi” , ossia Trump in America, la Meloni in Italia e in Europa, Milei in Argentina e via discorrendo.
Sulla Corte penale internazionale si sta dicendo parecchio, pertanto vorrei allargare il discorso a UsAis, piuttosto che all’Organizzazione mondiale della sanità e in generale su tutti quei programmi che, a livello globale, sono diventati “intoccabili” poiché godono di buona pubblicità e sono finanziati dai (soliti) filantropi. Pochi scandagliano nei fondali di queste sovrastrutture per capire gli intrecci, per analizzare i risultati (rispetto ai finanziamenti) e tracciare un bilancio.
Com’è noto, Trump ha deciso di sospendere i finanziamenti a favore dell’Organizzazione mondiale della sanità: apriti cielo! Ma pochi sanno che l’Oms è guidata da un “capo” opaco – Tedros Adhanom Ghebreyesus messo lì dalla Cina che ha fatto pesare i suoi rapporti con l’Africa. Tedros è stato eletto direttore generale nel 2017 col voto favorevole di 133 paesi su 183 ed è il primo africano alla guida dell’agenzia Onu per la salute, grazie a un fitto lavoro diplomatico dell’Unione Africana.
Per capire il senso politico della mossa di Trump va sintetizzata la figura dell’etiope Tedros, ministro di un governo violento e illiberale, che vinse le elezioni con brogli, che represse le proteste nel sangue e che incarcerò oppositori e giornalisti. Dopo la non breve esperienza governativa, Tedros si candidò alla guida dell’Oms e, per non avere seccature nella corsa, insabbio tre epidemie di colera derubricandole a “diarree acute”. Ma questo è nulla rispetto alla nomina del “tiranno” Robert Mugave nell’organizzazione della sanità. Perché lo fece? Perché Mugave era il presidente di turno dell’Unione Africana che lo scelse come candidato all’Oms. I voti poi arrivarono anche grazie al lavorio della Cina in Africa, un favore che il direttore generale ben ricambiò quando scoppiò il Covid.
Se costui è il capo dell’Oms, è bene anche svelare chi è il primo finanziatore privato: Bill Gates, ossia il filantropo più attivo in Africa. Il fondatore di Microsoft non ha perso tempo a criticare Trump sulla decisione inerente Oms, e Musk su UsAid. E se parla Bill Gates chi osa mettere in discussione la sua parola generosa e attenta quando con la sua fondazione c’è da salvare l’Africa! Per mettere a fuoco la figura di Bill Gates cito alcuni passaggi di un libro coraggioso, scritto da tre persone assolutamente terze: Enzo Gesmundo, segretario generale della Coldiretti, Roberto Weber, sondaggista e presidente di Ixè, e Felice Adinolfi, docente di Economia agraria a Firenze. Assieme (con un saggio finale di Massimo Cacciari) hanno scritto “Il cibo a pezzi”.
Vi invito a leggerlo perché è una miniera di informazioni preziose e ha il coraggio di svelare gli interessi di multinazionali e persino dei filantropi come Bill Gates, Warren Buffett, George Soros. I quali, attraverso le loro fondazioni (che contano più di molti paesi), esercitano pressioni sulla sanità, sull’agricoltura, sull’immigrazione, “in quei luoghi dove vengono prese le decisioni: FMI, Commissione Euro-pea, OMS, FAO e altri”. Nel libro si parla del programma Agra, l’alleanza per la rivoluzione verde in Africa: “(…) i soldi messi dai filantropi sono esentasse e i filantropi stessi possiedono quote delle multinazionali che vendono i prodotti (per esempio i OGM, quindi protetti da brevetti nda). Prima del Covid i risultati di queste attività sono i seguenti: la povertà nel blocco dei paesi africani coinvolti è aumentata del 30%, la produttività è uguale, l’accesso al cibo resta precarissimo”. Il resto ne “Il cibo a pezzi”.
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Giornata della memoria. Giornata per ricordare le vittime del nazismo. Bei film drammatici strappalacrime la sera e interventi social per ricordare… Per ricordare come i seguaci timorosi di un ometto-baffetto abbiano torturato e trucidato circa 6 miliioni di esseri umani.
Tutto qui…
No! Non possiamo accettare questa ipocrisia! A che fine si ricorda qualcosa? A Natale si ricorda la nascita di Gesù, a Pasqua la sua morte e risurrezione per invitarci a essere cristiani e a vivere da tali, portando pace e vita. Al compleanno si onora l’esperienza e il buonsenso acquisiti.
Oggi non c’è niente di bello da ricordare, ma proprio per questo è necessario farlo: per non ripetere gli stessi errori!
Perchè non è bello ricordare per esempio che il signor Sigmund Rascher (medico della SS tedesca) ha proceduto, su autorizzazione di Himmler, con esperimenti mortali o che hanno portato a danni permanenti su persone non volontarie (i progionieri di Dakau in primis).
Qualche esempio? Faceva stare per 13/14 ore uomini nudi all’esterno con temperature glaciali o per 3/4 ore in vasche di acqua a 4° centigradi per studiare gli effetti del congelamento. Imprigionava delle persone in una camera di decompressione e portava la pressione (e di conseguenza anche l’ossigeno) a 0. Effetti?
Sicuramente non meno spiacevoli di quelli a coloro che venivano infettati con necrosi come la gangrena rossa o il tetano attraverso ferite (che simulavano quelle in battaglia) inflitte senza anestesia e ‘migliorate’ con l’utilizzo di vetri e terriccio, o di quelli a cui venivano rimosse chirurgicament ossa o altre parti del corpo senza anestesia. Quest’uomo ha iniettato in altri uomini pectina per rendere il sangue più denso e verificare la rimarginazione delle ferite, ma soprattutto ha testato ‘veccini’ contro le malattie mortali che più frequentemente i soldati contraevano in battaglia e con le quali venivano infettati i non volontari, spesso ignari, prigionieri dei campi di concentramento.
Già, sperimentazione di massa involontaria di vaccini…
Ancora mi chiedo a cosa serva la ‘giornata della memoria’ se accettiamo che fatti del genere si siano ripetuti ancora anche se con altre modalità. Come possiamo accettare che chi ha imposto una sperimentazione di massa di prodotti che si sono rivelati spesso letali sia ancora a piede libero o alla presidenza UE.
Scusatemi ma ancora non capisco perchè ci intestardiamo a ricordare la shoah, condannando il nazismo (che poi non è altro che nazional-socialismo), ma allo stesso tempo permettiamo ai socialglobalisti europei di sterminarci allo stesso modo?
Dott. Urb. Giacomo Calearo
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Siamo in trepida attesa anche quest’anno perchè è prossima la nascita di Gesù, il Salvatore degli uomini, e pare proprio che l’atmosfera natalizia, l’amore che emana la parola Natale, stia pervadendo proprio tutti, anche coloro che, convinti del loro agnosticismo, fingono di non credere…
Al tiggì hanno detto che sarà un Natale colorato, all’insegna dei mitici addobbi anni ’80, stufi di stare in soffitta perchè ritenuti ‘fuori moda’. Non esiste infatti una ‘moda’ di festeggiamento: si respira oggi quest’aria da ‘sabato del villaggio’ e si esterna ciò che si sente nel modo preferito e ispirevole per gli altri…
Il Natale è contagioso ma, invece di dividerci come è stato con il covid, ci sta riavvicinando, unendo, con tanta rabbia per chi si è speso e si sta spendendo ‘contro’ tutto questo…
La bontà diffusa apre la strada all’accoglienza verso chi è di buona volontà e vuole inegrarsi, assaporando inseme il gusto delle feste per la nascita di Cristo ma rende allo stesso tempo consapevoli che accogliere chi non accetta la nostra cultura, le nostre tradizioni e la nostra identità religiosa sia un’azione da NON intraprendere assolutamente poichè, contrapponendosi alla nostra idea di democrazia e libertà, porta inesorabilmente alla fine della nostra società, civile o meno che sia.
Come l’innamorato vuole il bene della sua amata assieme a lui e la sua amata vuole altrettanto perchè ‘per nullo amato amar perdona’ (se ti amo veramente non puoi non amarmi), così noi stiamo amando Dio, che ci ama e questo amore permea le azioni della vita quotidiana e fiorisce nelle manifestazioni di affetto, nei colori e nelle decorazioni luccicanti, negli odori e nei sapori dei cibi tradizionali, nelle melodie che manda la radio ma soprattutto nei sorrisi della gente.
E’ così che Gesù ha cambiato il mondo!
Buon Natale a tutti…
Dott. Urb. Giacomo Calearo
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“Per la prima volta in assoluto la Commissione europea parteciperà ufficialmente a un evento nell’ambito dell’industria per adulti. Il Pornfilmfestival Berlin (PFFB) è orgoglioso di annunciare che Eleonora Esposito, Case-handler Officer presso la Direzione generale per le reti di comunicazione, i contenuti e la tecnologia (DG CONNECT) della Commissione europea, si unirà all’evento.”
Eleonora Esposito
Questo è un tipico esempio di come VENGONO INVESTITE le sudate risorse dei cittadini dell’UE dalla Commissione Europea guidata dall’impavida Ursula Albrecht Von der Leyen…
Ogni commento è evidentemente superfluo ma facciamo memoria o scriviamolo su un taccuino!
Dott. Urb. Giacomo Calearo
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Fonte: Gruppo Delfino
Spetta all’ente, nell’ambito delle proprie scelte discrezionali e nel rispetto dei vincoli economico-finanziari vigenti, determinare l’entità dei costi del servizio relativo alla mensa scolastica da coprire mediante il contributo dei fruitori e, in considerazione del fatto che tale contributo può essere “anche a carattere non generalizzato” (art. 3 del D.L. 786/1981) e dell’inerenza del servizio mensa con l’effettività del diritto allo studio (artt. 2 e 3 d.lgs. 63/2017), statuire come distribuire tale contributo fra i fruitori, potendo erogarlo ad alcuni in forma gratuita e ad altri secondo tariffe differenziate.
E’ quanto stabilito dalla Corte dei conti, Sez. Lombardia, con deliberazione n. 427/2019, in risposta a specifico quesito in merito alla possibilità per il comune di offrire gratuitamente ai propri cittadini il servizio di refezione scolastica con oneri integralmente a carico del bilancio comunale.
Secondo il costante e consolidato orientamento ermeneutico in materia, i servizi a domanda individuale, tra i quali rientrano le mense, comprese quelle ad uso scolastico, devono essere finanziate, almeno in parte, dalle contribuzioni dei fruitori, non potendo essere posti integralmente a carico del bilancio pubblico (ex plurimis Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per la Campania, deliberazione n. 7/2010/PAR; Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per il Molise, deliberazione n. 80/2011/PAR; Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per la Sicilia, deliberazione n. 115/2015).
Per tali categorie di servizi, infatti, è prevista una percentuale minima di copertura dei costi con obbligo per gli enti locali di richiedere agli utenti una contribuzione (sebbene non necessariamente generalizzata), stante la volontà dal legislatore di limitare la gratuità delle prestazioni dei servizi a quelle sole tipologie tassativamente previste dalla legge. Al di fuori delle prestazioni dichiarate gratuite per legge nazionale o regionale, i servizi pubblici a domanda individuale sono soggetti, quindi, a contribuzione da parte dei soggetti fruitori. Tuttavia, la determinazione concreta di tale contribuzione è “frutto di una scelta di ampia discrezionalità, riservata per legge all’amministrazione comunale, la quale deve esercitarla nel rispetto dei principi di equilibrio economico-finanziario di gestione del servizio e di pareggio di bilancio (Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per il Piemonte, delibera n. 30/2018).
Secondo i giudici contabili, tale orientamento non contrasta con le disposizioni di cui al D.Lgs. 63/2017, che all’art. 2 individua la mensa scolastica fra i servizi che lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell’ambito delle rispettive competenze e nei limiti delle effettive disponibilità finanziarie, umane e strumentali disponibili a legislazione vigente debbono sostenere per assicurare il diritto allo studio. Inoltre, il successivo art. 3 del medesimo decreto dispone che i servizi previsti dall’articolo 2 siano erogati o in forma gratuita ovvero con contribuzione delle famiglie a copertura dei costi e comunque senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
Le norme richiamate, pertanto, consentono agli enti locali di distribuire la quota di copertura dei costi del servizio mensa posta a carico dei fruitori, secondo scelte rimesse alla discrezionalità del comune, potendo escludere l’onere del contributo a carico di alcuni fruitori e potendo differenziare l’onere della contribuzione a carico degli altri.
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