Curvo sul dorso cenerino, i fianchi
ricchi di luci colorate e calde,
dalla collina incontro a me tu vieni.
Eppur son io che corro e tu stai fermo.
Le antenne campanarie svettan alte
nel cielo che imbrunisce. Muore il giorno.
Il dorso da lontano è sagomato
a gobba di cammello, punteggiato
di globi luminosi nella sera.
Sembri un cetaceo sonnacchioso e buono
in terra rannicchiato, il capo presso
“Villa Fermani”, i piedi al “Camposanto”.
Torno a te ogni sera, dolce paese,
dai miei bambini, dalla moglie cara
e la stanchezza più non sento in corpo.
Tu dagli “Zoccolanti” nelle notti
estive appari come un transatlantico
ch’è pavesato a festa ed in crociera.
In ogni fenestretta illuminata
brucian intenso fuoco di lavoro
industrie redditizie ed operose
di cittadini attivi Pausolani
che furon Montolmesi in tempo antico
ed or chiamati son Corridoniani.
Alfredo Rapanelli (1918-1973)